Nessuna obiezione è stata espressa da parte della Commissione Europea al nostro Programma Nazionale per il settore vitivinicolo che prevede nel 2010 finanziamenti per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti (98 milioni di euro), per la promozione del vino sui mercati terzi (35 milioni), e poi altri fondi per la distillazione dell’alcool per uso bocca (32 milioni), per la distillazione dei sottoprodotti (20 milioni), per l’utilizzo dei mosti concentrati (50 milioni), per la vendemmia verde, le assicurazioni sul raccolto e la distillazione di crisi per ulteriori complessivi 63 milioni di euro. In tutto 298 milioni di euro a sostegno del settore, 60 in più dello scorso anno, come segnala il Ministro Luca Zaia.
Entra dunque nel vivo l’attuazione della riforma dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) del vino, alla quale Europe Direct Veneto, lo sportello europeo di Veneto Agricoltura, dedica un dossier che analizza i principali contenuti e obiettivi di questa riforma.
L’OCM del vino prevede, in sintesi, una ristrutturazione dell’intero comparto in tempi piuttosto rapidi: nell’arco di tre anni (2009-2011) sarà attuato un regime di estirpazione volontario che punta sia ad offrire valide alternative ai produttori non in grado di affrontare la concorrenza, sia ad eliminare dal mercato le eccedenze di produzione. Le sovvenzioni destinate alla distillazione di crisi ed alla distillazione in alcolici saranno gradualmente ritirate e gli importi liberati, ridistribuiti sottoforma di dotazioni nazionali, potranno essere utilizzati sia a favore della promozione dei vini europei sui mercati dei Paesi terzi che all’ammodernamento dei vigneti e delle cantine.
Inoltre, il regime dei diritti di impianto sarà abolito dal 1° gennaio 2016 con la possibilità, per gli Stati membri che lo desiderano, di mantenerlo fino alla fine del 2018. Nelle intenzioni della Commissione Europea, con questa profonda revisione, si dovrebbe riassestare un comparto che negli ultimi anni ha dovuto fare i conti con una lunga serie di problematiche che vanno dalle eccedenze di produzione alla riduzione dei consumi, fino allo stravolgimento dei mercati internazionali.I Paesi europei dovranno ora utilizzare con la massima urgenza i nuovi fondi messi a disposizione.
Il dossier può essere scaricato dal sito internet di Veneto Agricoltura oppure richiesto a Europe Direct Veneto (049 8293716).
Fonte: Veneto Agricoltura